oh-oh! un grazie a tutti, e un grande grazie a Mangiakit, che mi ha fatto tornare sulle bugne... come diceva Petrolini, "é tutto sbagliato, tutto da rifare!"
infatti, a ben guardare...
bene, poco male. vista, suerte, y alla bugna. bel pelo di gatto in primo piano, bravo.
Maseta, l'anello sulle punte non ce lo metto io, prese sul web dalla Cina con furore adesso arrivano così, il che é comodo per riconoscerne il diametro: ad ognuno corrisponde un colore diverso.
bon, bugne archiviate, ho messo mano al cockpit. di suo quello del kit é un'ottima base di partenza, MA si può implementare... e figurati.
alcune parti sono già ottime di loro, tipo la struttura del sedile, solo qui ci sono 11 pezzi, brava Revell.
e qui 5...
stranamente nel kit non é fornita la blindatura dietro il sedile del pilota, e va bene che questi aerei risultavano alleggeriti al massimo. però in qualche foto d'epoca la blindatura posteriore ci sta, e io ce la faccio, amen. già che c'ero ho fatto anche l'imbottitura dello schienale in stucco bicomponente, e ripassato tutti i fori delle strutture.
poi, gli esemplari da fotoricognizione avevano caratteristiche loro specifiche, tipo niente collimatore (e nemmeno il blindovetro anteriore) ma invece apparecchi di comando per le fotocamere, bombole aggiuntive di ossigeno, ecc. e di questi é ricco il set AIMS.
ora, dovendo fare del taglia e cuci, ho preso anche un set di miglioramento basico della Barracuda, mettere tutto assieme sarà uno spasso e spero una soddisfazione.
per il pannello strumenti ero in forse se usare quello del kit, bello negli spessori, ma che avrei dovuto comunque modificare per fare spazio agli apparati PR... quindi alla fine ho ceduto a quello Yahu. piuttosto di limare a zero l'originale, l'ho tagliato via sostituendolo con un pezzo di plasticard su cui applicare quello Yahu. il supporto della bussola é Barracuda.
grosso modo il puzzle dovrebbe produrre questo... altro pelo. mò li caccio di casa tutti, mannaggia a loro.
che poi dovrà andare ficcato qua dentro:
un po' di colore anche alle varie parti separate... dopo aver bisticciato un po' con le bombole dell'ossigneo in resina mi sono deciso a rifarle singolarmente con avanzi di sprue, assemblarle sarà un incubo, ma conto in una resa migliore.
e adesso comincia il bello: un po' di prove a secco per verificare che tutto combaci più o meno bene...
aumentando man mano le parti, correggendo dove serve.
per arrivare ad un modulo completo che sia privo di grosse magagne e, una volta incollato, entri bene in fusoliera.
la strada é lunga ma ne vedo la fine (cit.) to be continued. ciau, P.
Zio ma tu ne stai facendo tre in un colpo solo di 32 ...
Sto anche facendo un armadio vetrina H 2 mt - L 115 cm - P 80 cm che ci dovrò mettere lo Stuka Hachette 1/16 - Il B.24 in 32 della Hobby Boss e il B-17 in 32 della HK Model che mi procura ModelDiscount a un prezzo favorevole - Poi sarà il turno di comprare il Lancaster
Da Leroy c'erano le tavole adatte a un prezzo quasi stracciato
nuuuuuuuuuu!!! aprici un wip della vetrina! quello che mi frena dal prendere aerei più grandi dei piccoli bimotori é proprio la questione spazio una volta assemblati...
ebbasta co' 'sti gioielli microbici, fate dei danni epocali all'autostima di alcuni dei poveri vecchi presenti che a malapena si barcamenano con le grandi scale!
[/QUOTE] Merito della Airfix! Io non ho fatto nulla 😉
certo, come no. infatti TUTTI i modelli Airfix di quest'aereo escono così. basta buttare nella scatola colla e colori, scuotere bene, et voilà. mavavavavavavavava!
CITAZIONE (Nybco @ 8/5/2024, 15:00)
Perfetto al 99,5%. Se uno non soffre gli spifferi, quello 0,5% lo può tralasciare. E poi si nota solo perché il resto è impeccabile.
Eh già Nybco, quando ho scartato i trasparenti mi sono accorto delle fessure, mi è balenata l’idea di mascherare, stuccare e verniciare ma ha vinto la paura di fare disastri a modello concluso… [/QUOTE]
oggi non ho (quasi) detto frescacce, mi gioco il bonus: ma semplicemente applicare del vinavil a chiudere gli spifferi?
come il 10%?!? allora mi tocca aumentare la quantità di informazioni...
ordunquemente, immagino tu abbia già sbirciato sul sito ANYZ per i cablaggi schermati delle candele e le relative pipette.
certo se in un futuro saranno disponibili dei cilindri fatti a modino, la mia posizione di aspettista nei confronti di questi Roden Vietnam-era potrebbe cambiare...
ma ciancio alle bande, ho ricevuto una seconda ondata di foto coi dettagli mancanti la volta scorsa, anche qui faccio una selezione per amor di semplicità.
stencils, o per meglio dire, adesivi. un'altra cosa interessante sono i rivetti in positivo... come é messo il kit, in questo senso? no, perché un'ideuzza ce l'avrei, in caso...
fiiiiancoooo... dest! ancora rivetti, il comando di sgancio rapido dello sportello, qui si vede bene come ruotando la maniglia interna si sfilano le spine dalle cerniere e addio sportello. da notare le spine che tengono in chiusura i ganci di chiusura del cofano motore, le viti di fissaggio dzus degli sportelli laterali, corredate dei segni rossi di allineamento alle viti in chiusura, e i vari sfiati in basso.
appena poco più indietro. il riscontro della porta sul montante, e all'interno del cockpit la bussola magnetica e l'indicatore di temperatura esterna.
tappo carburante. i graffi verso prua sono dovuti alla pistola erogatrice appoggiata durante il rifornimento. da notare anche la decolorazione della vernice dovuta alla benzina avio, notoriamente volatile ed adoperata come smacchiatore dalle massaie di altri tempi.
dettaglio portamappe
fianco destro superiore interno. indicatore di livello carburante serbatioio destro (ausiliario, nella definizione originale) apparati radio e quello che sembra un orametro. bizzarro, visto che c'é n'é sicuramente uno in basso sul pannello strumenti.
eccolo, tutto sulla destra... boh. un po' di placards assortite e molto in secondo piano l'usura sulle punte della pedaliera.
gruppo manette, anemometro, altimetro e ancora la pedaliera. l'usura della vernice di quest'ultima e del pavimento contiguo ha una logica: agendo sulla cima della pedaliera si frena la relativa ruota, e in un tailwheel i freni si dovrebbero usare il meno possibile. sicuramente (ma questo vale per qualsiasi aereo) durante la corsa di decollo (e pure di atterraggio) i tacchi devono poggiare sul pavimento, scongiurando il pericolo di toccare un freno volendo agire invece sul solo timone. se su un aereo triciclo toccare i freni in decollo può accorciare la pista utile al decollo e/o portare fuori dalla linea di mezzeria della pista, su un biciclo può essere catastrofico, provocando un'imbardata che, una volta partita, tende a divenire incontrollabile. l'L-19, col suo carrellone a balestra, il suo assetto "in punta di piedi" e il ruotino che si sblocca superato un certo angolo (16°, a memoria) tende a fare questo scherzo ai piloti poco rispettosi.
gruppo manette che consente di leggere le relative indicazioni e finalmente il comando elettrico dei flaps. da notare che i comandi del gruppo manette anteriore ha i pomelli diversi da quello posteriore.
ed anche per oggi vi ho ammorbato un beh... perdonatemi, é difficile resistere!
grazie a tutti per l'interessamento! il mio proposito nei confronti di questo progetto é quello di non accanirmi in dettagli ossessivi, ma di assemblare velocemente il kit con le modifiche strettamente necessarie, in modo di poter giocare al più presto con i colori (il colore).
zio, ti saprò dire alla fine, per il momento sono un po' preoccupato per il carrello, ma in generale mi sembra un ottimo kit, come tutti quelli Revell di nuova generazione su cui ho messo le mani. finora l'unico inconveniente che ho rilevato risiede nelle spine di assemblaggio: i fori sono spesso poco profondi, impedendo alle parti di combaciare perfettamente. basta una rettificata di pochi decimi dei fori con una punta adatta, e tutto fila liscio. un esempio, le tip alari opzionali. sopra da kit, sotto rettificate.
dunque, con la preziosa consulenza di John e studiando le immagini del PA944, sono arrivato alla conclusione che quest'aereo nasce con la configurazione "G" per le fotocamere,
ma é stato poi impiegato con due fotocamere F52 puntate in basso, eliminando l'alloggiamento della fotocamera F24 obliqua superiore e sovraverniciando il relativo oblò sulla fiancata sinistra.
sempre nell'ottica di semplificare, e non sciupare le linee di questo aereo, avrei deciso di non installare le fotocamere in fusoliera, ma di tenere tutti i portelli chiusi, e pure i flaps retratti, tie'.
portelli che aperti o chiusi vanno installati... quindi usando le fotoincisioni presenti nel set di conversione, intanto ho aperto i buci necessari in fusoliera. destra
sinistra (qua ci andrà l'oblò)
la scelta di tenere chiusi i portelli risiede anche nella scarsa voglia di ridurre lo spessore della fusoliera, bello cicciotto.
l'oblò ventrale anteriore sta in una posizione un po' infelice, ho rotto il bordo posteriore del pezzo, mò dovrò trovare il modo di consolidare quell'area mantenendo il foro circolare.
E io me lo stavo perdendo... ammetto che la camo particolare mi fa pensare a quelle della guerra di Spagna, e spezza talmente tanto le linee di quest'aereo magnifico da farmi preferire il classico verdone monocromatico.
Ma qua, preferenze personali messe da parte, siamo al capolavoro, per me. Bello bello bello. Bravo assai.
Non sapevo del foglio decal della scatola Revell, bellissimo! Il kit originale é buono di suo, con le plastiche Revell sarà ancora meglio. I set Eduard per interni e flaps valgono il loro costo
avevo accarezzato l'idea di presentarmi con un carro, ma non riuscivo a trovare un'idea abbastanza stimolante, e stavo abbandonando l'idea di partecipare a questa campagna, senonché mi si é accesa una lampadina: ma io ce l'ho già sul menù, un soggetto 1944!
il kit ce l'ho da un po', mi era capitata un'occasione e l'avevo stivato in soffitta,
poi come mio solito ci ho aggiunto degli aftermarket man mano che mi capitavano a tiro:
idem per la documentazione...
finché un po' di tempo fa non sono inciampato in questo:
da lì in poi si é trattato solo di capire come realizzare questa macchina in particolare, e ho scoperto che esiste un set di conversione già pronto:
anche se non é corredato dalle decals per il PA944, di cui si trovano anche diverse foto, in diverse fasi della sua vita operativa:
quindi quando mi sono fatto stampare le decals per il Lysander, ho ottimizzato l'operazione preparando altri soggetti, tra cui questo.
la mia idea é realizzarlo prima del settembre 1944, quando é atterrato sul ventre, ma comunque dopo che le striscie d'invasione erano state parzialmente coperte.
ed eccoci qua. un sano, onesto kit Revell del 2014, il pane mio!
corredato da una buona quantità di resina del set AIMS, completo oltre che di presa d'aria opzionale, anche di diverse fotocamere, coda completa con ruotino retrattile, bugne delle pompe carburante, bombole dell'ossigeno, pannelli di controllo dedicati per il cockpit e di istruzioni dettagliate. inoltre John, ovvero chi le produce, é anche molto disponibile per ultriori approfondimenti.
bene, ci siamo, direi! si può cominciare dal cockpit, dall'installazione in fusoliera delle fotocamere, o dall'ala. io sono partito da quest'ultima, con calma... prima cosa bisogna eliminare le armi e le relative bugne e fori di espulsione dei bossoli.
un lavorino da fare senza fretta, e con gli strumenti giusti.
volendo preservare i dettagli vicini.
sul ventre la cosa é decisamente più semplice:
e già che ero qui con la sega in mano, ho provveduto anche a fare spazio ai vani carrello in resina.
la resa delle superfici esterne é forse un po' pesante, come rivettatura, ma nel complesso mi piace, e il fit sembra più che decente.
mentre quello del muso particolare del PR mostra qualche problema di ritiro: mancano all'appello 2mm buoni!
la cosa meno peggio che mi é venuta in mente di fare é questa: separare in almeno due parti il muso, e vedere di adattarlo alla fusoliera Revell.
anche perché comunque lunghezza a parte, risulta anche deformato, separando la parti principali spero di riuscire ad adattarle senza troppi traumi alle parti in stirene.
la cosa in sé non mi preoccupa molto, se non che ho almeno altre due conversioni in resina di questo genere, molto più rognose e complesse... se anche lì trovo problemi di quest'entità ci sarà da ridere!
no vabbè. scusa, Maseta, ma non posso lasciare impunito l'intervento di Antonio...
in effetti quei cilindri so' proprio bruttarelli, ci vorrebbe qualcuno pratico di AI, stampe 3D, insomma diavolerie da terzo millennio & C. per produrre dei cilindri degni di questo nome, magari coi coperchi delle punterie con la scritta "Continental" stampigliata a dovere... immagino ci sarebbe anche un certo mercato, considerato che l'O-2 ne ha ben due ed ha un appeal Vietnam-era indiscutibile... io ci metto la ricerca d'archivio:
una soluzione molto alla buona, ma siamo nel posto giusto, potrebbe essere quella di ricorrere ad una sega sottile, provvedendo di avere un buon calendario e una scatola di cerotti sottomano. per il mio Storch, che soffriva dello stesso problema, ho fatto così.
ben lontani dalla perfezione, ma con una successiva carteggiata tra le lamelle e una pittata la loro porca figura la fanno...
a proposito di ricerca... ti ho trovato l'andamento corretto dei cablaggi delle candele. come vedi ogni magnete alimenta sei candele, tre per lato, in modo che se pianta un magnete, il motore continua ad andare più o meno serenamente.