Posts written by brunoz1003

Ciao !

Piccoli passi… la temuta unione delle due semifusoliere (previo incollaggio dei finestrini laterali) va via pressochè indolore; certo, qualche stuccatina ci sta, ma poca roba.



A questo punto (confortato da una buona immagine dall’alto recuperata in rete e dalle immagini di un lavoro da kit Pavla presentato su Britmodeler)



vado di brutale chirurgia per ricavare i due finestrini superiori nell’area centrale dell’ala; operazione da eseguirsi con una certa delicatezza, della quale non sono, ahimè, particolarmente provvisto.



Miao.
Bruno.

Ciao !

Bòn, la stampata (non c’è che uno sprue + l’ala, a parte) a prima vista pare buona, piuttosto fine, solo qualche minuscola bavetta. Staremo a vedere. L’abitacolo è parecchio scarno, giusto le 4 poltroncine (bruttarelle), il pannello strumenti, le cloches. Manca del tutto la sfinestratura in fusoliera giusto sopra all’abitacolo! Non ho trovato (per ora) molte immagini “dall’alto” e quelle poche non sono particolarmente chiare.



Nel frattempo comincio a passare un po’ di colore avendo cura di primerizzare con questo acrilico preso in Svizzera al Do It (ovvero Migros).



Super-prodotto (nemmeno carissimo) molto “aggrappante” sulla plastica, di asciugatura praticamente istantanea e che riceve ottimamente il colore successivo (perlopiù utilizzo i Lifecolor e qualche occasionale Italeri).



Comprendo il satanico ridere di Nishizawa… non ci sono praticamente riscontri per ottimizzare l’assemblaggio (semifusoliere, sopra-sotto delle semiali, timoni di profondità, etc…). Sarà, ehm, divertente...

... miao.
Bruno.

Ciao !

Piccola, irrilevante storia di un aeroplanino, nè aggraziato, nè protagonista di eroiche gesta. Tuttavia è una storia a lieto fine, che inizia nel 1944, in settembre…



…allorquando la RAF riceve dagli USA e “arruola” come “HB751” un Fairchild Argus MkIII (uno dei circa 600 ricevuti). Carriera militare nell’ ATA, oscura, priva di episodi particolari, praticamente un aero-taxi o tutt’al più un aero-furgoncino. Finita la guerra, in breve la RAF se ne sbarazza, ma questo aeroplanino trova impieghi (e immatricolazioni) civili finchè gli editori di “After the battle” lo acquisiscono e lo riportano alla livrea del 1944, facendolo partecipare a meeting di veterani dell’aviazione.



Ecco dunque il kit Legato, che offre anche le decal per realizzare l’HB751.









Mai affrontato un kit della famiglia AZ/Admiral/Legato… speriamo bene.

Miao.
Bruno.

Ciao !

Airspeed Oxford, RAAF 1st Service Flying Training School, Point Cook, estate 1942.





Miao.
Bruno.

Ciao !

Troppo buoni, ràga, troppo generosi...

... grazie ad admin/moder per dare il FINITO a questo wip.

Miao.
Bruno.

Ciao !

Forse con Imgur ci siamo...
... insomma, questo Airspeed Oxford, pieno di brunoziani orrori, lo considero FINITO.
Per i codici da inserire nella banda Gialla di fusoliera ho utilizzato dei vetusti Letraset da 2mm, un po' piccoletti, ma va bene così, basta non guardare da troppo vicino .
Ebbene, eccolo qui, Airspeed Oxford del 1st SFTS di Point Cook, Australia, estate del 1942.







Non ho resistito e l'ho montato sul suo display-stand, troppo vintage , e così andrà collocato nella vetrinetta dei trainers.



Miao.
Bruno.

Ciao !


Wow, Giuseppe, ma che bellezza di Firefly ! Stupendo, complimenti!

Miao.
Bruno.

Ciao !

Orcalamiseria, kit finito (poco nel bene e molto nel male), ma Imgur si è impallato e non riesco a caricare le immagini... insisto e sperèm...

... miao.
Bruno.

Ciao !

Bèh, ho dovuto comunque accontentarmi del fit mediocre del canopy, quasi ok in larghezza, ma non altrettanto in altezza. Amen. Intanto mi sono reso conto ho realizzato la banda gialla sul retro della fusoliera troppo “magra” di un buon millimetro e mezzo; l’allargamento è stato obbligatorio, altrimenti la decal con il codice BM704 non ci sarebbe stata.

Ah, le decal: come detto prima le ho cannibalizzate dal kit Admiral, molto sottili, proibito sbagliare, ma… mi rendo conto che sono sovradimensionate. In poche parole la coccarda di fusoliera e il codice giallo “704” non ci stanno proprio nello spazio a loro destinato. Ho pensato che il kit Admiral stesso fosse sovradimensionato e invece no, apertura alare e lunghezza fusoliera sono assolutamente spot-on con il kit Frog. Tenterò l’attento ritaglio e avvicinamento fra loro dei singoli numeri del codice giallo “704”, ma nutro poche aspettative…

… miao.

Bruno.

Ciao !



Si va avanti, più o meno, con qualche inciampo… per cominciare, il pannello strumenti è saltato via ed è finito chissà dove, scomparso, insomma. Peccato, era venuto benino. Rimedierò alla bell’e meglio. Poi problema con il canopy, decisamente sottodimensionato, in larghezza, rispetto alla larghezza della fusoliera. Ho un altro Oxford Frog, ma anche quello, ahimè, risulta “magro”. Ho azzardato una operazione non esattamente ortodossa violentando brutalmente il canopy per creare una piccola fessuretta nella quale ho poi inserito un micro-ritaglio di blister da farmaco; effettivamente si è un po’ allargato, anche se non quanto avrei voluto. Non rischio oltre, va bene così.



Ora sono nella tribolazione della realizzazione dei walkways; già, avrei dovuto pensarci prima. Di riscontri fotografici soddisfacenti non ne ho trovati, quindi mi fiderò di quanto propone il profilo sulla scatola del kit Admiral.
Intanto, sbirciando in rete, capisco che la parte superiore della sezione della fusoliera non ha la tondatura dell'Oxford vero ma è, in qualche modo, squadrata. Ho visto (credo su britmodeler) un intervento di recupero da fantascienza, roba da veri manici, quindi non per me. Anche, il "naso" risulterebbe un che troppo appuntito. Pazienza.

Miao.
Bruno.

Ciao !

Giunzione ali-fusoliera perfezionata con l’ausilio di abbondante stucco nella parte inferiore a riempire i gap-voragine. Ancora stucco a obliterare i numerosi segni degli eiettori. Insomma, da aspettarselo. Per un momento sono stato tentato dalla livrea in trainer-yellow integrale, ma sarà per il prossimo Oxford.



A questo punto, armato di pennellessa, vado ad affrontare lo schema della mimetica. Utilizzo i Lifecolor, ma costringono a numerosi passaggi, insomma, non sono molto coprenti. A fine operazione dovrò cercare di forzare un tone-down per smorzare dark green e dark earth che mi paiono troppo accentuati.



Miao.
Bruno.

Ciao !

Ebbene sì, nel post precedente ho pasticciato… il carrello principale va inserito nelle semiali inferiori prima dell’accoppiamento alle semiali superiori. La sostanza non cambia e, come da foto, costringerebbe a una manipolazione difficoltosa.



Fortuna però che Frog aveva previsto di poter “giocare” con l’aereo; infatti il carrello può venir fatto rientrare nell’alloggiamento (ergo meno rischi manipolatori) e dare l’idea del “in volo” (fermo restando che i portelli-carrello rimangono aperti). In ogni caso la geometria delle strutture del carrello appare poco convincente, ancorchè parzialmente semplificata. Perdonabile, dài, è un kit del 1963.
Ho arredato un poco l’abitacolo, pannello strumenti, cloches, postazione dell'operatore-radio, proprio roba minima nèh e brutta pure, giusto perché, nonostante la scarsa trasparenza, temo che qualcosina si vedrebbe comunque.



Non definitivo, manca qualche punta di colore qua e là, ma quasi ci siamo alla chiusura delle semifusoliere.

Miao.
Bruno.

Ciao !


Orpo, è vero... mi chiedo perchè non ho partecipato.

Miao.
Bruno.

Ciao !


Mmmhh, di Fujimi non ho proprio nulla... Hasegawa?

Miao.
Bruno.

Ciao !

Auguri, Giuseppe !

Miao.
Bruno.